Diritti,
dignità, libertà: la festa della Toscana, primo stato europeo a cancellare la
pena di morte, evoca queste parole. Il 30 novembre 1786 il granduca Pietro
Leopoldo di Lorena, promulgando la Riforma Penale, cancellava la pena capitale
e la tortura dalla storia giudiziaria della nostra regione.
Oggi possiamo
ricordare questa data con un orgoglio civile che deve spingerci a continuare a
lavorare per fermare le esecuzioni in tutto il mondo. Nel contesto della crisi
pesantissima che stiamo attraversando a livello globale, la strada per
raggiungere questo obiettivo non può essere che quella della lotta contro le
disuguaglianze, per il rafforzamento della democrazia e l’ampliamento della
partecipazione: sono questi gli strumenti più efficaci per la tutela e l’espansione
dei diritti umani fondamentali, insieme ad un impegno costante per la pace.
Il
pensiero di Beccaria, che in Toscana poté per la prima volta pubblicare il suo “Dei
delitti e delle pene”, e la scelta di Pietro Leopoldo, sono un’eredità importante
consegnata all’Italia: ha attecchito nella Costituzione, che assegna alla
Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli al “pieno sviluppo della
persona umana”.
Oggi più che mai questo significa istruzione, sanità, dignità
del lavoro. Che devono essere i fulcri di un progetto per rilanciare lo
sviluppo il nostro Paese, a partire dai talenti, dalla sicurezza e dalla
serenità dei cittadini, e ricostruire una coesione sociale da troppo tempo erosa
dai morsi sempre più feroci della crisi economica.
È
poi impossibile non pensare, in questa giornata, alla situazione delle carceri
italiane: le oltraggiose condizioni dei luoghi in cui dovrebbe espletarsi la
riabilitazione di chi ha commesso reati per facilitarne il reinserimento nella
comunità, sono sotto gli occhi di tutti, portate con forza alla nostra
attenzione anche dall’appello del Presidente della Repubblica. Serve un
intervento deciso per rimediare, nel rispetto del dettato costituzionale, con
la consapevolezza che la possibilità di garantire sicurezza e sviluppo sociale
del nostro Paese dipende anche da questo.