27 gennaio 2014

Giorno della Memoria

Il Giorno della Memoria rivolge a tutti noi un ammonimento terribile e potente.

Avere memoria dello sterminio, della brutalità, del progetto freddo e razionalizzato di cancellare dalla faccia della terra tutti coloro che non rispondevano ai deliranti parametri del totalitarismo nazista non deve rimanere un pur fondamentale appuntamento alla fine di gennaio. 

È necessario fare del ricordare un patrimonio del presente, un respiro vivo nelle nostre giornate, nel nostro modo di muoverci nel mondo e di intendere la comunità e la socialità. 
È una lezione, quella che impariamo oggi, che investe la nostra capacità di costruire il futuro da consegnare ai giovani, di alimentare un’identità condivisa che rigetti senza esitazione intolleranza, razzismo, dittatura, violenza come elementi estranei e inaccettabili. 

Alla memoria forse non possiamo affidare la certezza assoluta che quello che è stato non si ripeta e questo deve farci tremare. Certo è però che senza memoria gli insensati distinguo, la banalizzazione, i deliri revisionisti rischiano di trovare spazio e nutrimento, tornando ad instillare pericolosissimi semi d’odio nella nostra società oggi profondamente in crisi. 

A noi tutti spetta il compito di lavorare, a partire dalla nostra responsabilità di individui, affinché il pregiudizio e la paura possano essere dissolti dalla capacità di confronto, dal rispetto e anche dalla curiosità di conoscere ciò che ci appare “diverso” e di cogliere opportunità di arricchimento e crescita.