27 luglio 2016

Pia Pera

Non ho avuto il piacere e l’onore di incontrare Pia Pera, ma l’ho conosciuta attraverso la grazia dei suoi racconti di giardini e orti, piante e terra. 
Non l’ho mai incontrata, ma senza che lo sapesse mi sono più volte lasciata guidare da lei e dalle sue parole nel percorso intrapreso da chiunque provi a cercare la quiete di quello spicchio personalissimo di natura e pace che è il giardino o l’orto che possiamo scegliere di curare per noi.  Scrittrice di un’eleganza rara, intellettuale e docente universitaria, con lei la nostra città perde una figura la cui eredità sarà importante custodire e valorizzare.

07 luglio 2016

In ricordo di Emmanuel, contro l'odio e il razzismo

Faccio mie le parole del collega Paolo Petrini, intervenuto ieri alla Camera sulla barbara uccisione di Emmanuel Chidi Namdi.

"Intervengo in relazione al bestiale omicidio che ha visto la morte di Emmanuel. Poche ore fa si è spento nell'ospedale «Murri» di Fermo questo ragazzo nigeriano che aveva trovato una speranza in quella terra, ucciso dalla follia omicida di chi aveva aggredito con insulti razzisti sua moglie. 
  Emmanuel veniva dalla Nigeria, da cui scappava, per fuggire da un'altra follia omicida, quella di Boko Haram. Aveva attraversato il deserto, la Libia, aveva attraversato il mare e aveva sopportato violenze, violenze tali che avevano fatto perdere addirittura il bambino a sua moglie, alla sua donna che era incinta. Sono questi, Presidente, i miserabili di questo tempo ma, al contrario del romanzo, non ci sono cadute e risalite e soprattutto non c’è riscatto; c’è troppo spesso solo morte e disperazione. 
  Emmanuel e la sua donna hanno avuto solo un raggio di sole quando sono riusciti a sposarsi a Fermo per merito di don Vinicio Albanesi, che è solo il più famoso dei preti che in quel territorio fa accoglienza. Mai, Presidente, avrei pensato di dover intervenire in quest'Aula per parlare di un fatto così bestiale che riguarda la mia terra, davvero mai. Ma non posso tacere che la paura di perdere quel poco o quel tanto che sia oramai impedisce ai più, a molte persone, di condividere le speranze degli altri e, soprattutto, di condividere quel comune sentire che si chiama umanità".