13 luglio 2012

Per l'Emilia


“A ten bota”. Teniamo botta. La collega Manuela Ghizzoni ha concluso così il suo intervento alla Camera prima del voto sul provvedimento sugli interventi a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia: ha ricordato quello che gli emiliani ripetono con forza da quelle giornate tremende del 20 e del 29 maggio, quando il sisma ha spazzato via case, chiese, fabbriche, soprattutto troppe vite umane.
Il bilancio di questa catastrofe è spaventoso: oltre la tragica conta delle vittime, 27 persone, gli sfollati sono 11mila, le imprese colpite più di 5mila con circa 25mila lavoratori coinvolti.
Ieri si è completato un percorso che le forze politiche hanno iniziato e compiuto insieme, per aiutare chi ha perso tutto a ripartire. Alla Camera abbiamo varato un provvedimento importante, che mira ad una ricostruzione rapida ed efficiente, per offrire il necessario sostegno alle popolazioni colpite e consentire loro di tornare al più presto ad esprimere quel potenziale che fa dell’Emilia uno dei principali motori di sviluppo del nostro Paese.

05 luglio 2012

Sulla riforma del lavoro


Pochi giorni fa il Parlamento ha approvato la riforma del lavoro. Il percorso attraverso il quale ci siamo arrivati porta il segno di un’urgenza che, come Pd, ci ha spinto a fare una scelta non semplice, consapevoli delle gravi difficoltà in cui versano l’Italia e i lavoratori italiani.
Non è un mistero che il Pd avrebbe voluto realizzare già in questa prima tappa un equilibrio diverso: per questo motivo il via libera alla riforma rappresenta per noi non certo un traguardo, ma una momento intermedio dopo il quale sarà necessario mettere a punto una strategia più efficace. Con l’obiettivo di salvare il Paese da un tracollo che renderebbe drammatica una situazione già molto difficile, abbiamo scelto la strada della responsabilità e abbiamo accettato di votare rapidamente affinché Monti potesse presentarsi forte di un sostegno compatto al decisivo appuntamento europeo della scorsa settimana e ottenere quelle misure per la crescita che riteniamo indispensabili. Non abbiamo firmato una cambiale in bianco: il presidente del Consiglio ha preso l’impegno formale di risolvere rapidamente la situazione dei lavoratori “esodati” e di portare a termine correzioni sul mercato del lavoro, con particolare attenzione alle questioni della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali.