10 febbraio 2012

Giorno del Ricordo 2012

“È la visione europea che ci permette di superare ogni tentazione di derive nazionalistiche, di far convivere etnie, lingue, culture e di guardare insieme con fiducia al futuro. È in Europa che dobbiamo trovare nuovi stimoli, facendo leva anche sulle minoranze che risiedono all'interno dei nostri Paesi e che costituiscono nello stesso tempo una ricchezza da tutelare, un'opportunità da comprendere e cogliere fino in fondo. Lo dobbiamo tanto alle generazioni che hanno sofferto nel passato quanto alle nuove, cui siamo in grado di prospettare società più giuste e più solidali, capaci di autentica coesione perché nutrite di senso della storia, ricche di una travagliata e intensa esperienza di riconciliazione e di un nuovo impegno di reciproco riconoscimento”. 
Giorgio Napolitano, discorso celebrativo del Giorno del Ricordo.


In memoria delle vittime delle foibe.
Per non dimenticare. 

09 febbraio 2012

L'Italia sono anch'io

Care amiche, cari amici,

già nel luglio 2009, grazie all’impegno del deputato Pd Andrea Sarubbi, un gruppo trasversale di parlamentari aveva depositato una proposta di legge di riforma del diritto di cittadinanza. Obiettivo della proposta 2670, di cui lo stesso Sarubbi è primo firmatario, è l’estensione della cittadinanza ai figli nati in Italia da genitori immigrati e regolarmente residenti nel nostro Paese.  
Un tema delicatissimo per il nostro futuro, da tempo al centro del lavoro politico e parlamentare del Partito Democratico e su cui pochi mesi fa è tornato anche il Presidente della Repubblica. Senza esitazioni Napolitano ha  sottolineato che negare la cittadinanza a questi bambini “è un’autentica follia, un’assurdità”.
Oggi, grazie anche ad un clima politico più disteso, si è finalmente aperto un dibattito autentico e articolato su questa importante opportunità per il futuro dell’Italia.
Guardando al nostro tessuto sociale e produttivo, salta agli occhi la situazione di tanti bimbi nati nel nostro Paese da genitori di origine straniera, che qui crescono, vanno a scuola e stringono amicizie, ma devono aspettare di avere 18 anni per tentare di ottenere la cittadinanza. Accanto a loro ci sono quei lavoratori stranieri che contribuiscono allo sviluppo della nostra economia con la loro attività e pagano regolarmente le tasse, ma non possono eleggere nessuno che li rappresenti.
Una situazione che non rispetta lo spirito della nostra Costituzione, né le indicazioni della Convenzione di Strasburgo sulla partecipazione, che prevede il diritto di voto per gli immigrati residenti. Vogliamo mantenere alta l’attenzione su queste tematiche, mentre continuiamo a lavorare per riformare le norme sulla cittadinanza e per riconoscere ai migranti regolari il diritto di voto nelle elezioni locali: su questi temi va avanti anche la raccolta di firme per due proposte di legge di iniziativa popolare, che sta raccogliendo numerose adesioni.

Parleremo di tutto questo venerdì sera, 10 febbraio, alle 21, al centro culturale Agorà nel centro storico di Lucca, in un incontro organizzato dal Forum dei Diritti del Pd lucchese nell’ambito della campagna “L’Italia sono anch’io”. A discuterne con noi, insieme al candidato sindaco Alessandro Tambellini, ci saranno il deputato Pd Andrea Sarubbi, da tempo impegnato sul fronte della riforma della legge sulla cittadinanza, Khalid Chaouki, della Rete G2 (seconda generazione), il responsabile Anci Immigrazione Luca Menesini e il presidente del comitato territoriale dell’Arci, Beppe Corso.

È un appuntamento importante, a cui vi invito caldamente a partecipare: per saperne di più, per confrontarci, per fare proposte. Il cammino verso un’Italia più bella parte anche da qui, da una rinnovata capacità di inclusione e dall’ampliamento della prospettiva dei diritti. 

03 febbraio 2012

DIARIO DI BORDO - 3 febbraio

Un passo importante per sostenere le imprese che lavorano con la pubblica amministrazione, dando loro la certezza di ottenere i pagamenti in tempi ragionevoli. Lo abbiamo fatto ieri alla Camera, con l’approvazione dell’articolo 14 della Comunitaria: grazie all’impegno del gruppo Pd a Montecitorio questo tema è rientrato nella legge in discussione; siamo riusciti a scongiurarne l’esclusione dopo un precedente accantonamento.
L’articolo 14 recepisce la direttiva Ue per pagamenti in 30-60 giorni: adesso il governo è delegato ad adottare, entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della Comunitaria, decreti legislativi per dare attuazione a tale direttiva e a reperire le risorse necessarie. E l’esecutivo si è anche impegnato a verificare lo stato dei pagamenti passati.
Abbiamo lavorato molto su questa questione: il ritardo nei pagamenti alle imprese da parte della p. a. è un problema grave, che incide pesantemente sulla crescita dell’Italia, con effetti amplificati dall’attuale crisi; impossibile nascondersi che non di rado ha messo a rischio la stessa sopravvivenza delle aziende e, di conseguenza, molti posti di lavoro.
Ora, dopo aver ottenuto l’approvazione nei tempi richiesti, vogliamo continuare a lavorare per risolvere il problema. Sappiamo bene che oggi il rispetto del patto di stabilità costituisce un ostacolo per le amministrazioni pubbliche che pur disponendo di risorse non possono erogarle. L’obiettivo resta quello di consentire alle imprese impegnate nella realizzazione di opere pubbliche di contare su regolari saldi dei lavori in tempi ragionevoli, elemento fondamentale per consentire la ripartenza della nostra economia e la tutela del tessuto produttivo e di tanti posti di lavoro.