25 novembre 2011

Un fiocco bianco contro la violenza alle donne

Un simbolo semplice per dire no alla violenza sulle donne e a tutte le forme di violenza. Quella del Fiocco Bianco è una campagna che unisce uomini e donne: un lavoro capillare e ‘dal basso’ contro la cultura della sopraffazione, contro quella brutalità che ha segnato tragicamente anche la nostra terra. Oggi, nella giornata internazionale contro la violenza alle donne, indossare un fiocco bianco significa riaffermare l’impegno a non commetterla mai, a non tollerarla e a non rimanere in silenzio. Per questo rinnovo il mio sostegno a questa iniziativa, ai suoi promotori e a tutte le associazioni e gli enti che hanno aderito.
Intanto, insieme a tutte le parlamentari Pd, proseguiamo nell’impegno per ottenere che l’Italia diventi un Paese più rispettoso delle donne, delle loro vite e dei loro diritti: la lotta alla violenza contro le donne deve rappresentare una priorità in questa fase politica, che è sì complessa, ma che speriamo sia caratterizzata da nuove possibilità di dialogo tra le forze politiche. Di fronte ad un fenomeno drammaticamente diffuso e troppe volte sommerso occorre andare oltre la pur importante approvazione unanime della legge contro lo stalking e definire una strategia globale di contrasto basata su accoglienza, sostegno, prevenzione, educazione al rispetto dei sessi, integrazione delle strutture sanitarie e sociali e della pubblica sicurezza. Servono norme certe ed organiche, che comprendano l’istituzione di un Osservatorio permanente. Infine, è necessario che l’Italia sottoscriva la convenzione di Istanbul del 2011 contro la violenza alle donne. Vista l’importanza e l’urgenza di questo tema confidiamo di incontrare una comune volontà politica, a partire dalle tre Ministre che guidano peraltro dicasteri ‘pesanti’ e dalle colleghe degli altri gruppi parlamentari, per centrare questo obiettivo fondamentale. 

21 novembre 2011

Lucca cambia Lucca

Sabato scorso, all'inaugurazione del comitato elettorale di Alessandro Tambellini: tante persone pronte a condividere il cammino verso un'idea nuova di città, ad impegnarsi per cambiare Lucca. Il percorso del candidato sindaco del centrosinistra è iniziato sotto i migliori auspici: un sostegno ampio e convinto alla sua candidatura, una bella squadra già al lavoro, una sede aperta che aspetta solo di essere vissuta. Più di 200 persone son venute a salutare Alessandro sabato sera, a condividere con lui questa partenza. La strada è ancora lunga, ma la direzione è quella giusta. 







P.S. Date un'occhiata al sito di Alessandro, ne vale la pena!

18 novembre 2011

Vi segnalo...

Sabato 19 novembre sarò ospite della trasmissione “Settegiorni”, in una puntata dedicata al rischio idrogeologico che andrà in onda alle 10 su Rai Uno. In studio mi confronterò con il senatore Pdl Antonio D’Alì e i temi di cui discuteremo sono drammaticamente attuali. Dalla situazione in Liguria e Toscana dopo le terribili alluvioni di poche settimane fa fino alle norme vigenti per la tutela del territorio, passando per la mappatura del rischio idrogeologico sul territorio italiano, il dibattito sarà molto articolato e comprenderà anche un intervento del presidente dell’Ispr Bernardo De Bernardinis. 
Vi invito a seguire la trasmissione e a comunicarmi le vostre impressioni: credo che sia un’occasione importante per discutere sulla scena nazionale di un tema delicatissimo anche per la nostra provincia di Lucca.

E parlando di Lucca, domani sera (19 novembre) alle 18, in via Vittorio Emanuele 8, ci incontriamo per l'inaugurazione del Comitato elettorale di Alessandro Tambellini, candidato sindaco del centrosinistra alle prossime comunali. Io ci sarò e vi invito a partecipare per cominciare insieme a voltare pagina, per costruire una città aperta, trasparente e capace di guardare al futuro.  
Intanto date un'occhiata a www.alessandrotambellini.it. Ne vale la pena! 

11 novembre 2011

DIARIO DI BORDO - 11 novembre

La svolta è arrivata. Berlusconi se ne va. Lo fa annunciando dimissioni ‘a orologeria’ che hanno inferto l’ennesimo, e si spera ultimo, danno al Paese. Il presidente del Consiglio ha deciso di andarsene solo dopo che la sua traballante maggioranza si è definitivamente sfaldata sui banchi di Montecitorio: lascia un’Italia sull’orlo del baratro. La giornata di mercoledì, con la Borsa in picchiata e lo spread che ha sfondato l’agghiacciante soglia dei 570 punti, non sarà facile da superare. Nell’angoscia di quelle ore di emergenza abbiamo potuto contare sulla lucidità e sulla fermezza del Presidente della Repubblica, che nonostante l’incertezza che ancora persiste ha saputo indicare chiaramente la strada verso l’uscita da questo incubo. I tempi sono stati drasticamente abbreviati, domani saremo in Aula per permettere il varo del ddl Stabilità, poi inizierà il cammino per un nuovo governo.

10 novembre 2011

La memoria non si taglia

Un governo agli sgoccioli, che tuttavia si ostina a tagliare la memoria: il ministero dei Beni culturali ha risposto alla mia interrogazione, spiegando senza tanti giri di parole che lo Stato non verserà il suo contributo al Parco della Pace di Stazzema per il 2010. E la somma, parliamo di 50mila euro all’anno, non è prevista neanche per il prossimo triennio. Una scelta vergognosa, soprattutto se si pensa all’esiguità della cifra, comunicata insieme all’ignominioso ‘scaricabarile’ con il ministero delle Finanze, che mette a rischio le tante attività del Parco, Museo in testa, promosse nel segno della pacificazione tra i popoli. A Sant’Anna di Stazzema arrivano scolaresche, si fanno spettacoli, si discute in convegni, ci si incontra per manifestazioni: la memoria è il cuore di questo lavoro attento e meritevole, sostenuto da Regione, Provincia e dallo stesso Comune di Stazzema. Un’amministrazione piccola, che ha subito tagli come tutte le altre e sulla quale il governo, che non si è fatto problemi a concedere finanziamenti ad iniziative di ogni genere e provenienza, oggi ha deciso di far ricadere l’onere di mantenere viva un’istituzione simbolo della nostra storia e il ricordo di 560 martiri. Il sindaco Michele Silicani ha lanciato il suo allarme, la Regione si è già mossa per porre rimedio a questa gravissima offesa. Ma è ora di cambiare: vogliamo un governo che costruisca un’Italia diversa, in grado di guardare avanti offrendo ai giovani un futuro degno di questo nome, senza dimenticare di dare loro anche la possibilità di imparare da quello che è stato e che non deve più essere.

09 novembre 2011

Uscire da quest'incubo

308: è questo il numero del disastro per il governo. È il numero dei deputati che votano, troppo pochi per sopravvivere. Il risultato a Montecitorio sul Rendiconto dello Stato, che pure è stato approvato, è un sigillo inequivocabile sul fallimento dell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi. Il voto, il volto del premier, il biglietto fotografato, i traditori, la salita al Quirinale, la resa. Il Presidente del Consiglio annuncia che si dimetterà dopo l’approvazione della Legge di Stabilità, dal Colle una nota ufficiale sottolinea questa decisione e rimarca l’intenzione di aprire le consultazioni nonostante il pressing di Berlusconi per le elezioni. Un susseguirsi di immagini, parole, annunci che si fondono per disegnare quelle che sembrano le ultime ore di un’era, per questo nostro Paese sotto assedio. Del berlusconismo porteremo i segni ancora per molto, temo. Ma se solo con il tempo potremo valutare quanto saranno profonde le cicatrici, oggi più che mai è evidente quanto questo premier con la sua ostinazione e questo governo con la sua ottusità abbiano ipotecato il futuro dell’Italia. L’emozione di questa svolta, fortissima, si intreccia con l’enorme preoccupazione per la situazione economica e la manifesta sfiducia nei confronti del nostro Paese, che stamani si è tradotta nell’impressionante impennata dello spread. Non possiamo rimanere ostaggio di chi ci ha portato sull’orlo del precipizio. Serve un nuovo governo, subito, che forte di una nuova credibilità e di grandi capacità, ci guidi fuori da questo incubo. 

07 novembre 2011

Lavoro e democrazia, destini paralleli - Vi aspetto!



Il lavoro tra finanza e precariato. Quanto cambia il volto della democrazia? Se ne parla stasera, alle 21, nella Sala Rappresentanza di Palazzo Ducale a Lucca: Marco Panara, docente universitario e giornalista di Repubblica presenta il suo libro “La malattia dell’Occidente” (Laterza, 2010). L’incontro “Lavoro e democrazia, destini paralleli” è organizzato dal gruppo consiliare Pd in Provincia: sarà l’occasione per confrontarsi su un’analisi puntuale dell’evoluzione dei mercati finanziari e la perdita di valore del lavoro nelle società occidentali, cercando di capire come dare avvio alla necessaria ricostruzione e considerando attentamente lo sfondo di una crisi economica epocale e dei mutamenti nei rapporti tra le parti sociali e la politica. Insieme a Panara, con la moderazione di Stefano Bandiera, ne discuteranno il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Lucca Alessandro Tambellini, la parlamentare Pd Raffaella Mariani, il presidente della Provincia Stefano Baccelli e i segretari territoriale e comunale dei Democratici Patrizio Andreuccetti e Fabrizio Pardini.

04 novembre 2011

DIARIO DI BORDO - 4 novembre

Le giornate che stiamo vivendo sono determinanti per il futuro dell’Italia. Dopo la lettera che il premier ha indirizzato alla Ue, la risposta dei mercati è stata chiara. Non si sono fatti rassicurare da questa serie di promesse, tutte da mantenere, che vanno per di più ad aggiungersi ad una manovra massacrante in cui non si intaccano i privilegi né si chiede un contributo reale a chi ha di più per far ripartire il sistema paese. Il risultato è che l’Italia è finita al centro della bufera e si è presentata sullo scenario internazionale del G20 di Cannes con poco o niente in mano, mentre la pressione aumenta.
Una debolezza che si affianca a quella della compagine che sostiene il governo: la maggioranza perde i pezzi, le faide interne al centrodestra vengono a galla in modo sempre più prepotente, gli abbandoni si fanno rilevanti e l’esecutivo è appeso ad un filo. Un’immagine che certo non rassicura i nostri partner europei e che tiene in stallo un’intera nazione, privata della guida sicura e autorevole che sarebbe necessaria per uscire da questa pericolosissima palude.

Proprio per dare un futuro migliore all’Italia, il Pd sarà in piazza San Giovanni, a Roma, domani pomeriggio: “Ricostruzione. In nome del popolo italiano” sarà una grande manifestazione pacifica e da lì lanceremo le nostre proposte per far ripartire il Paese.

02 novembre 2011

Ricostruzione. In nome del popolo italiano

Vogliamo un futuro migliore per l’Italia: per questo sabato 5 novembre il Pd sarà in piazza San Giovanni, a RomaRicostruzione. In nome del popolo italiano” sarà una grande manifestazione nazionale, un appuntamento pacifico e l’occasione per lanciare le nostre proposte per far ripartire il Paese.

Per questo vi invito a partecipare e ad essere con noi in piazza per contribuire allo sforzo comune indispensabile a voltare pagina e riprendere un cammino fatto di dignità e sviluppo.

Anche da Lucca partiranno pullman per Roma: potete prenotare i posti (il contributo richiesto è di soli 10 euro!) telefonando allo 0583/464555, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica pdterritorialelucca@alice.it, recandovi alla sede territoriale di via Cesare Battisti 60 o rivolgendovi ai segretari di circolo.
La partenza è prevista per le 7 circa, con ritorno entro le 24.

Tutte le info sulla manifestazione all’indirizzo http://beta.partitodemocratico.it/speciale/5novembre2011/home.htm.

Vi aspetto!