14 ottobre 2015

Nuovi italiani

Nuovi italiani, nati e cresciuti in Italia: sono loro, i bambini e i ragazzi figli di persone immigrate che hanno scelto il nostro Paese per fermarsi e mettere radici, ad essere al centro di questa riforma. Oggi sono italiani a tutti gli effetti, nella vita quotidiana, tranne che a livello formale.
La nuova legge sulla cittadinanza per i minori figli di stranieri è un provvedimento di civiltà, una scelta importante per il futuro dell’Italia: per questo mi auguro che segua un iter rapido con l’approvazione al Senato in tempi brevi.
L’integrazione, la partecipazione degli immigrati e delle loro famiglie alla vita del Paese nella sua complessità, è un aspetto fondante nella costruzione di una rinnovata coesione sociale e di una rafforzata capacità di inclusione; il provvedimento approvato ieri a Montecitorio,  è rivolto alla comunità di stranieri residente da tempo in Italia, dove ha deciso di lavorare, di far vivere e crescere la propria famiglia, contribuendo allo sviluppo della nostra nazione.
In particolare la nuova legge è rivolta a ragazzi/e, nati/e  in Italia da genitori stranieri o arrivati prima del compimento del dodicesimo anno di età, che abbiano alcuni requisiti, tra i quali anche la frequenza scolastica e il possesso da parte di almeno un genitore del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lunga durata.
Il radicamento in Italia è il fattore su si è puntato per riconoscere la cittadinanza. Chi nasce, cresce, studia nel nostro Paese è italiano. E non solo di fatto.