13 dicembre 2013
09 dicembre 2013
In bocca al lupo a Chiara Braga, nuova responsabile Ambiente del Partito Democratico.
Oggi ci tengo in modo particolare a fare le mie congratulazioni a Chiara Braga, da poche ore nominata da Matteo Renzi all'interno della nuova Segreteria Nazionale del Partito Democratico come responsabile del settore Ambiente.
Una delega importante per un'amica vera e una valida collega sui banchi di Montecitorio che, sono certa, saprà svolgere al meglio il compito affidatole.
In bocca al lupo Chiara!
Una delega importante per un'amica vera e una valida collega sui banchi di Montecitorio che, sono certa, saprà svolgere al meglio il compito affidatole.
In bocca al lupo Chiara!
06 dicembre 2013
05 dicembre 2013
C'era una volta il Porcellum...
Quando
nel 2001 sono stata eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati, il
successo è arrivato alla fine di una campagna entusiasmante. Il sistema
elettorale era ancora il cosiddetto “Mattarellum”: insieme a tanti giovani,
tante donne, tante persone con cui avevamo costruito un progetto forte siamo
riusciti a vincere nel nostro collegio, quello della Valle del Serchio e della
Piana di Lucca.
Ci
siamo confrontati con i cittadini, abbiamo fatto tappa nei territori toccando
con mano i problemi e abbiamo lavorato per sintetizzare le esigenze di tutti in
una proposta credibile. C’era la mia faccia sui volantini, ma il successo è
stato il risultato di una libera scelta, di un impegno condiviso, della voglia
di tante persone di portare in Parlamento la loro voce. Insomma, il risultato
di una bella e grande partecipazione.
Non
dimenticherò mai quelle giornate di lavoro, entusiasmo e fatica, né il contributo
di chi mi ha sostenuto e il senso profondo di quel mandato, di cui mi sono
sempre sentita integralmente responsabile.
Per
questo ieri, all’annuncio della decisione della Consulta che ha dichiarato
incostituzionale il “Porcellum”, bocciando sia le liste bloccate che il premio
di maggioranza, sono stata felice.
Da
tempo ho speso il mio impegno, come nella raccolta di firme per l’abrogazione,
affinché questa distorsione grave del nostro sistema democratico fosse
cancellata. E oggi sono contenta che si possa tornare a lavorare per
ripristinare il diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti a
partire dal pronunciamento autorevole della Corte Costituzionale. Serve una
nuova legge che restituisca forza e autonomia al Parlamento insieme al rapporto
autentico con gli elettori.
Il
frutto avvelenato di questa pessima eredità dei peggiori anni
del centrodestra è maturato anche nell’antipolitica, nel distacco dalle
istituzioni, nella mancanza di fiducia che ha trovato terreno fertile nella
crisi morale esplosa nelle ultime difficilissime legislature.
Ora
possiamo voltare pagina e dobbiamo farlo al più presto.
30 novembre 2013
Diritti e dignità contro la pena di morte
Diritti,
dignità, libertà: la festa della Toscana, primo stato europeo a cancellare la
pena di morte, evoca queste parole. Il 30 novembre 1786 il granduca Pietro
Leopoldo di Lorena, promulgando la Riforma Penale, cancellava la pena capitale
e la tortura dalla storia giudiziaria della nostra regione.
Oggi possiamo
ricordare questa data con un orgoglio civile che deve spingerci a continuare a
lavorare per fermare le esecuzioni in tutto il mondo. Nel contesto della crisi
pesantissima che stiamo attraversando a livello globale, la strada per
raggiungere questo obiettivo non può essere che quella della lotta contro le
disuguaglianze, per il rafforzamento della democrazia e l’ampliamento della
partecipazione: sono questi gli strumenti più efficaci per la tutela e l’espansione
dei diritti umani fondamentali, insieme ad un impegno costante per la pace.
Il
pensiero di Beccaria, che in Toscana poté per la prima volta pubblicare il suo “Dei
delitti e delle pene”, e la scelta di Pietro Leopoldo, sono un’eredità importante
consegnata all’Italia: ha attecchito nella Costituzione, che assegna alla
Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli al “pieno sviluppo della
persona umana”.
Oggi più che mai questo significa istruzione, sanità, dignità
del lavoro. Che devono essere i fulcri di un progetto per rilanciare lo
sviluppo il nostro Paese, a partire dai talenti, dalla sicurezza e dalla
serenità dei cittadini, e ricostruire una coesione sociale da troppo tempo erosa
dai morsi sempre più feroci della crisi economica.
È
poi impossibile non pensare, in questa giornata, alla situazione delle carceri
italiane: le oltraggiose condizioni dei luoghi in cui dovrebbe espletarsi la
riabilitazione di chi ha commesso reati per facilitarne il reinserimento nella
comunità, sono sotto gli occhi di tutti, portate con forza alla nostra
attenzione anche dall’appello del Presidente della Repubblica. Serve un
intervento deciso per rimediare, nel rispetto del dettato costituzionale, con
la consapevolezza che la possibilità di garantire sicurezza e sviluppo sociale
del nostro Paese dipende anche da questo.
25 novembre 2013
Contro la violenza alle donne - la Campagna del Fiocco Bianco
Ieri
sera ho messo in borsa una grossa manciata di spilline con il fiocco bianco:
piccole, di stoffa leggera e lucida, a guardarle possono sembrare oggetti di
poco conto. E invece oggi, 25 novembre, nella Giornata Mondiale contro la
violenza alle donne, queste spillette di latta e tessuto assumono un
significato importantissimo. Le distribuirò ai miei amici, agli uomini che
conosco, perché le indossino appuntandole su giacche e maglioni, e possano così
manifestare il loro impegno di maschi contro il femminicidio e la violenza. È
il cambiamento culturale la chiave di volta per fermare un fenomeno che
continua a mietere vittime, ogni giorno, tra le donne di tutte le età: un
cambiamento che serve più che mai in Italia. Per innescarlo, per farlo partire
davvero serve l’impegno di tutti.
20 novembre 2013
I bambini: futuro e speranza
Futuro:
è la prima parola che mi viene in mente quando vedo un bambino. Un’altra è speranza,
di cui abbiamo disperatamente bisogno. Oggi in Italia e in tanti altri Paesi
nel mondo, la Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
ricorda la data, il 20 novembre 1989, in cui l’Assemblea delle Nazioni Unite ha
approvato la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia.
Credo
che sia drammaticamente superfluo ricordare quanti bambini ancora oggi vivano
in situazioni insostenibili, privati della possibilità di vivere sereni, sani e
sicuri, del diritto a imparare per diventare adulti capaci di dare il loro
contributo ad un futuro migliore per tutti. Sono vittime di guerra, povertà e
della nostra incapacità di costruire un mondo giusto. Troppe volte senza voce, sono
i primi, insieme a tante donne, a fare le spese di una violenza subdola,
familiare, diffusa in questa nostra società che ha l’ambizione di definirsi “civile”.
Per
questo vorrei che le celebrazioni di oggi non restassero sulla carta.
Negli
ultimi mesi abbiamo fatto qualche passo, in Parlamento, con la legge contro la
violenza; sulla scuola si sta lavorando e credo che l’assunzione di diverse
migliaia di nuovi insegnanti di sostegno sia un segnale importante. Come è
importante la scelta di tante amministrazioni comunali di conferire la
cittadinanza simbolica ai bambini nati in Italia da genitori migranti, che
rappresentano, insieme ai loro coetanei italiani, la speranza di dare al nostro
paese un avvenire più solido e sereno, grazie alle loro competenze, ai loro
talenti, alla loro voglia di fare che dobbiamo avere la forza di sostenere e
incoraggiare.
Restano
tuttavia ancora molte, moltissime cose da fare. Contro la violenza, per il
diritto all’istruzione, per quello alla salute, per l’integrazione.
La
prima cosa che mi viene in mente è aprire gli occhi e il cuore.
Gli
occhi devono stare ben aperti per guardare il mondo e capire i suoi
cambiamenti. La globalizzazione prima e la crisi economica poi hanno cambiato
il pianeta: è impensabile e ottuso continuare a ragionare come se ogni nazione
fosse un’isola, tesa a difendere egoismi nazionali ormai impraticabili. Aprire
il cuore, ben oltre la tenerezza e il dolore fuggevoli che certe immagini e
certe notizie ci provocano, è indispensabile per nutrire la consapevolezza che
proteggere i bambini significa proteggere il nostro stesso futuro. Difendere l’ambiente
vuol dire difendere la loro eredità. Investire nella scuola e nella sanità
equivale a garantire loro l’opportunità di dare il meglio, in sicurezza. Costruire
cambiamenti culturali e sociali significa consegnare loro una prospettiva di
equità e uguaglianza per tornare a tessere quei legami di solidarietà,
vicinanza e giustizia che negli ultimi anni sono stati duramente intaccati da
scelte politiche ed economiche e che devono invece rinascere ed estendersi ben
oltre i confini delle comunità locali.
È
questo l’impegno che vorrei che prendessimo, insieme.
24 ottobre 2013
16 settembre 2013
06 settembre 2013
Domani, una giornata per la pace
Una giornata di digiuno per la pace, per lanciare un
segnale forte contro la guerra.
Ho deciso di aderire all’appello lanciato dal papa, perché sono convinta della necessità di una presa di posizione diversa: solo un’azione politica e diplomatica, che sia articolata e condivisa, potrà consentire di migliorare la situazione del Medio Oriente e contribuire alla costruzione di una pace duratura tra tutti i popoli.
Fermarci a riflettere in silenzio, provare ad andare oltre le logiche che oggi ci appaiono inevitabili, potrebbe essere l’occasione per capire che si può davvero cambiare il nostro modo di guardare al mondo e alla risoluzione dei conflitti. Troppe vittime, tra cui sempre più civili, chiedono che sia trovata una soluzione alle tensioni e agli scontri il cui prezzo altissimo è pagato dai più deboli.
Ho deciso di aderire all’appello lanciato dal papa, perché sono convinta della necessità di una presa di posizione diversa: solo un’azione politica e diplomatica, che sia articolata e condivisa, potrà consentire di migliorare la situazione del Medio Oriente e contribuire alla costruzione di una pace duratura tra tutti i popoli.
Fermarci a riflettere in silenzio, provare ad andare oltre le logiche che oggi ci appaiono inevitabili, potrebbe essere l’occasione per capire che si può davvero cambiare il nostro modo di guardare al mondo e alla risoluzione dei conflitti. Troppe vittime, tra cui sempre più civili, chiedono che sia trovata una soluzione alle tensioni e agli scontri il cui prezzo altissimo è pagato dai più deboli.
25 luglio 2013
19 luglio 2013
Per un'Italia più giusta
Ventuno
anni fa, in via D’Amelio, moriva Paolo Borsellino. Era sopravvissuto poco più
di 50 giorni al suo amico Giovanni Falcone.
La
loro eredità è il cuore del nostro futuro.
Perché
senza legalità e giustizia, per le quali Falcone e Borsellino hanno dato la
vita, non è possibile l’Italia più giusta, più aperta, più serena in cui i
nostri giovani meritano di vivere. Senza
legalità non esistono sviluppo, equità, crescita, consapevolezza.
In
questa direzione, contro la corruzione, abbiamo fatto un piccolo ma importante
passo avanti pochi giorni fa: in risposta al forte appello di “Riparte il
futuro”, la Camera ha approvato all’unanimità la riforma del 416ter sullo
scambio elettorale politico-mafioso. Il
cammino è ancora lungo, ma possiamo continuarlo tutti insieme.
23 maggio 2013
Ponti, non muri
"Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono.
Accoglienza vuol dire costruire dei ponti e non dei muri".
Grazie, don Gallo.
06 maggio 2013
Ferite a morte
La violenza alle donne è ormai un'emergenza nel nostro Paese.
Affrontarla subito, per sconfiggere ogni forma di sopruso deve diventare una priorità per l'Italia, per chi la governa e per tutti i cittadini, con la consapevolezza che la prevenzione è lo strumento da cui partire per mettere fine ai femminicidi.
Per questo ho deciso di firmare l'appello lanciato dal progetto "Ferite a morte", che chiede al governo di convocare con urgenza gli Stati generali contro la violenza sulle donne.
Qui trovate il link per sottoscriverlo, vi invito a farlo al più presto.
16 aprile 2013
Crescere ai tempi della crisi - un bell'incontro al Festival del Volontariato
Crescere
ai tempi della crisi. Diventare adulti, autonomi, in uno dei periodi più
difficili della storia del nostro Paese. Di quello che la politica e le
istituzioni possono fare per rispondere ai giovani abbiamo parlato sabato 13 aprile al Real Collegio di Lucca, in un incontro del ricco calendario del Festival del
Volontariato organizzato dal CNV, a cui ho preso parte insieme a ricercatori,
amministratori locali, rappresentanti delle associazioni.
Deve
essere chiaro a tutti che offrire opportunità e prospettive ai giovani è un
impegno inderogabile per chi vuole far ripartire l’Italia.
Istruzione
e lavoro sono punti cardine: restituire dignità a scuola, università e ricerca
dopo anni di tagli indiscriminati rappresenta un investimento che non possiamo
permetterci di rimandare. Dalla carenza dei docenti di sostegno fino alla
complessa situazione dell’edilizia scolastica, passando per le condizioni degli
insegnanti che troppo spesso devono far fronte a carenze di ogni genere, è
l’ora di voltare pagina. Ma formare al meglio le nuove generazioni non basta,
se non si è in grado di offrire loro un’occupazione che le metta in condizione
di costruire il proprio avvenire nel nostro Paese. I dati della disoccupazione
giovanile, che volano a livelli record, dimostrano che in questo momento ciò
non accade. E allora bisogna fare presto: lavorare insieme, a tutti i livelli
istituzionali, è il primo passo. Unire le forze per costruire nuove politiche
pubbliche in grado di sostenere i giovani nel cammino verso l’autonomia,
valorizzandone le competenze nell’interesse di tutta l’Italia è essenziale. Nel
nostro territorio si sta provando a dare risposte: offrendo spazi di
aggregazione e sviluppando progetti come GiovaniSì, si sono fatti passi avanti.
Gli enti locali e la Regione non devono essere lasciati soli in questo impegno:
serve il sostegno dello Stato centrale e serve la capacità di immaginare un
altro modo di costruire il futuro, non solo per gli individui, ma per la
comunità. Perché se non crediamo nel futuro non abbiamo più speranza e se
pensiamo di farcela ognuno per sé, abbiamo già perso.
18 marzo 2013
Primi giorni
Di ritorno a casa dopo i primi due giorni di lavoro di
questa nuova legislatura, tiro le fila delle prime impressioni.
In Parlamento dal 2001, posso dire che tra i colleghi
Pd sono una veterana: per me l’effetto “primo giorno di scuola” non c'è stato.
Eppure, circondata dai moltissimi volti nuovi, donne e giovani soprattutto, che
come democratici abbiamo portato a Montecitorio, ho provato un’emozione forte,
che si è mischiata in questo avvio delle attività alla consapevolezza della
responsabilità che abbiamo di fronte in questa legislatura che si annuncia
complessa: quella di rispondere rapidamente alle necessità degli italiani che
da troppo tempo vivono grandi difficoltà.
L’elezione dei presidenti delle Camere è stata la
prima prova che il centrosinistra ha dovuto affrontare e che ha superato con
successo. Le prime tre votazioni a scheda bianca, avvertite da molti come
inutili e frustranti, ci hanno in realtà permesso di ottenere due risultati: da
una parte l’inizio di un lavoro di confronto aperto con le forze politiche a
partire da Scelta Civica e M5S per la ricerca di un nome condiviso,
dall’altra la scelta di due figure di alto profilo, quelle di Laura Boldrini e
Pietro Grasso, che hanno raccolto un consenso unanime non solo a livello
parlamentare. I tanti apprezzamenti per queste scelte, che ho anche ricevuto
personalmente, sono davvero confortanti: dimostrano che è possibile individuare
figure che rappresentando con grande prestigio i nostri valori più sentiti,
quelli della solidarietà e della legalità, ci rimettono in sintonia con il
nostro popolo, con il centrosinistra che vuole cambiare profondamente l’Italia
per farla ripartire.
Ho votato Laura Boldrini con grande convinzione. In un
tweet lanciato immediatamente dopo aver votato l’ho scritto a chiare lettere:
“Chi guarda agli ultimi è mio faro nella vita e in politica. Ho votato Boldrini
con questo sentimento e la speranza di un segnale vero”. Avevo un groppo alla
gola per la gioia quando, mezz’ora dopo, nel suo discorso di insediamento la
nostra Presidente ha pronunciato quella stessa parola, accantonata da troppo
tempo: “ultimi”. Che dovranno avere voce. Che nella Camera dei Deputati, ha
promesso Boldrini, troveranno luogo di cittadinanza.
Infine, devo ammettere di essere rimasta molto colpita
dall’atteggiamento della maggior parte dei media, che hanno concentrato la loro
attenzione sugli eletti del M5S. Eppure molte delle loro proposte,
rappresentate come grandi novità, sono già realtà: dalla diretta streaming
delle sedute alla disponibilità pressoché immediata dei verbali.
Nei prossimi giorni ci aspettano passaggi
fondamentali: dalle consultazioni del Presidente Napolitano uscirà un quadro
più chiaro della situazione che ci troveremo di fronte. Una cosa però è sicura:
l’Italia ha bisogno di una svolta, fatta di lavoro e sviluppo, nel segno della
legalità e della solidarietà. Per ripartire davvero e restituire speranza.
08 marzo 2013
8 marzo
Lavoro,
welfare, lotta alla violenza: punti fondamentali per cambiare, da attuare con
proposte concrete per mettere tutte le donne in condizione di offrire il meglio
dei loro talenti e delle loro capacità alla ripartenza dell’Italia.
Quest’anno
viviamo l’8 marzo in una situazione di grave difficoltà economica e di altrettanto
preoccupante instabilità politica. Oggi più che mai la Giornata internazionale
della donna ci ricorda che senza la forza delle donne non potremo uscire da uno
stallo nocivo all’intero Paese.
Lo
dicono i numeri: i paesi in cui l’occupazione femminile è più bassa, crescono
meno.
È
questo il caso dell’Italia, una situazione che richiede risposte efficienti. Le
proposte che abbiamo avanzato, come democratiche, sono chiare: sul piano fiscale,
si può intervenire con incentivi e detrazioni a sostegno dell’assunzione delle
donne; il welfare, con l’estensione dei servizi di cura e degli asili e in
generale orientato al sostegno della famiglia, è altrettanto fondamentale. Una
legge sull’eguaglianza di genere nel mercato del lavoro e un effettivo congedo
di paternità contribuirebbero senz’altro a realizzare quella parità che nel
nostro Paese sembra ancora un obiettivo distante.
È
necessario un profondo cambiamento culturale, essenziale per arginare un
fenomeno ormai strutturale nella nostra società, quello della violenza contro
le donne. I numeri (oltre 100 le donne uccise nel 2012) sono spaventosi e
chiariscono con brutale immediatezza come questa violenza sia espressione di
una disparità che va oltre la sfera privata e chiama in causa con forza la
politica. Anche se sono stati fatti passi avanti, come la firma della
Convenzione di Istanbul (l’iter per la legge di ratifica non è però stato
completato), l’Italia sconta tuttora ritardi su temi importanti come
prevenzione, protezione delle vittime e punizione dei colpevoli: per questo
continueremo a chiedere l’istituzione di un Fondo per il contrasto alla violenza
nei confronti delle donne e di un osservatorio per un monitoraggio efficace,
insieme a norme precise di tutela della vittima durante le indagini e
l’introduzione del carattere prioritario per i procedimenti penali per i reati
sessuali. Consapevoli che il nostro Paese può tornare a crescere solo se le
donne italiane saranno effettivamente sicure e libere di scegliere.
22 febbraio 2013
Costruiamo l'Italia giusta
con oggi si chiude la campagna elettorale in vista del voto di domenica e lunedì: abbiamo l’occasione per cambiare l’Italia e ricostruire per il nostro Paese uno sviluppo duraturo e una credibilità internazionale dopo gli ultimi, difficilissimi anni.
In questi giorni intensi abbiamo incontrato molti cittadini arrabbiati, molti lavoratori disoccupati, donne e uomini delusi e sfiduciati dalla crisi economica e dalle Istituzioni apparse inadeguate: tantissime persone dalla dignità ferita che ci chiedono di cambiare, di prestare attenzione agli autentici bisogni di una comunità che vuole ripartire invertendo decisamente la rotta seguita con effetti devastanti dai governi del centrodestra.
Quello del Partito Democratico e del centrosinistra che sostiene la candidatura di Bersani alla Presidenza del Consiglio è un progetto concreto, che mette al centro il lavoro, scommette sulle energie migliori dell’Italia, difende l’interesse comune e chiede a tutti, a partire da se stesso, di declinare la parola Moralità come un valore assoluto.
Con le elezioni del 24 e del 25 febbraio possiamo davvero cambiare l’Italia e darle una nuova speranza: è un cambiamento urgente, che potremo realizzare pienamente conquistando una solida maggioranza parlamentare e dando vita ad un governo stabile e forte.
Per questo vi invito a votare Pd e a mobilitarvi anche in queste ultime ore, parlando con le persone intorno a voi, convincendo gli indecisi e facendo conoscere le proposte del Pd e del centrosinistra per la costruzione dell’Italia giusta.
Vi ricordo che si vota domenica 24 febbraio (dalle 8 alle 22) e lunedì 25 febbraio (dalle 7 alle 15). Per votare dovrete recarvi al seggio muniti di un documento di identità e della tessera elettorale: entrambi i documenti possono essere rinnovati anche nelle giornate di voto presso le sedi comunali di competenza.
A tutti voi il mio grazie più sentito per l’impegno e l’energia che avete messo a disposizione del progetto di cambiamento costruito dal Pd nell’intenso percorso di partecipazione e confronto che ci ha condotto a questo appuntamento fondamentale.
14 febbraio 2013
One billion rising
Basta
alla violenza contro le donne: è il messaggio forte e chiaro che arriva oggi dalla
campagna “One billion rising” con un flash mob mondiale.
Una
danza globale per dire basta ad una violenza inaccettabile, che nella nostra terra ha
lasciato cicatrici profonde e dolorose.
Per
combatterla dobbiamo lavorare per un cambiamento culturale profondo, perché le
donne non sono oggetti, non sono proprietà, non sono accessori muti, anche se
alcuni (troppi!) paiono ancora nutrire questa balorda convinzione.
L’energia
delle donne, la loro intelligenza, le loro competenze, il loro lavoro sono elemento
portante delle comunità e oggi abbiamo tutte l’occasione per far sentire la
nostra voce.
L’appuntamento
con il flash mob a Lucca è in piazza della Cittadella alle 18, mentre a Genova,
dove mi trovo oggi, la danza si svolgerà in piazza De Ferrari alle 17.
08 febbraio 2013
In Liguria
i candidati Pd alla Camera in Liguria |
La
campagna elettorale in Liguria si sta rivelando un’esperienza coinvolgente e interessante, densa di opportunità di confronto e di occasioni per conoscere a
fondo una terra ricca di cultura e bellezza, oltre che un tessuto produttivo
che esprime alcune delle più rilevanti eccellenze italiane. La disponibilità
dei miei compagni di strada, dalla squadra dei candidati a quella del Pd ligure,
mi sta permettendo di mettere a frutto il contatto con il territorio per
comprenderne al meglio le necessità.
Questi
gli appuntamenti a cui prenderò parte durante il fine settimana:
Venerdì
8 febbraio
alle
18 sarò a Genova (presso SOMS di San Desiderio, piazza Grosso Armando, 8) per
un incontro sulla tutela del territorio insieme a Lorenzo Basso e Valeria
Garotta, assessore all’Ambiente del Comune di Genova;
alle
21, sempre a Genova (presso Hotel Rex - Sala Convegni, via De Gasperi)
discuterò di difesa del suolo e tutela dell’ambiente con Valeria Garotta;
Sabato
9 febbraio
dalle
10 sarò a Lavagna, nel Tigullio, per un incontro con gli amministratori locali
sul tema della difesa del suolo; alle 11.30 è prevista una conferenza stampa;
dalle
15 prenderò invece parte alla Conferenza Programmatica del Pd a Genova che si
tiene al Museo del Mare;
Domenica
10 febbraio
dalle
10 sarò di nuovo presente alla Conferenza Programmatica del Pd a Genova, mentre
nel pomeriggio mi sposterò in provincia di La Spezia: alle 16 sarò a Framura,
con Andrea Orlando per un incontro su turismo, paesaggio e territorio; alle 20.30
sarò invece a Varese Ligure per discutere di agricoltura con Orlando e il
sindaco Michela Marcone.
Vi aspetto.
27 gennaio 2013
Nel Giorno della Memoria
“È
avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo
da dire”.
Primo
Levi
Perché
dobbiamo ricordare? Perché raccontare un orrore che nessuno sarà mai in grado
di spiegare? Perché
conoscere quello che è stato è condizione necessaria per fare in modo che non
sia più.
L’odio
razziale, la follia eugenetica, lo sterminio programmato di milioni di persone:
ebrei, rom e sinti, omosessuali, disabili, oppositori politici; donne, uomini,
bambini, anziani, intere generazioni spazzate via con ferocia indicibile da una
brutalità organizzata.
Anche
la nostra terra porta i segni di questa tragedia immane. E tutti dobbiamo
ricordare e raccontare, soprattutto ai più giovani, a cui vogliamo consegnare
un futuro in cui razzismo e dittatura non trovino alcuno spazio, mai. È la
nostra responsabilità, la più grande.
09 gennaio 2013
Una nuova opportunità
Quando
il Pd nazionale mi ha chiesto di farmi da parte nella corsa delle primarie per
valorizzare la mia esperienza diversamente, non ero certa di cosa avrebbe
comportato questa proposta e in cosa si sarebbe tradotta.
Oggi
posso dire che vivo la scelta di portarmi nuovamente in Parlamento e di dare
rappresentanza al nostro territorio come un riconoscimento importante al mio
lavoro e un segnale di grande attenzione alle esigenze della nostra provincia.
La
scelta di inserirmi in una posizione eleggibile in Liguria mi onora
profondamente: il mio impegno resta quello di garantire tutta la mia dedizione,
anche in questo nuovo mandato, a tutela dell’interesse dei cittadini e dei
bisogni delle aree che rappresenterò a Montecitorio, con il sostegno dell’esperienza
maturata in questi anni su temi particolarmente rilevanti per il benessere di
questi territori.
Allo
stesso tempo, questa decisione rappresenta l’opportunità di dare nuova forza
all’impegno che ci ha visti lavorare insieme con l’obiettivo comune di dare un
futuro più sereno alla nostra terra. Un lavoro che non deve fermarsi, ma al
contrario trovare nuovo slancio e che mi auguro possa concretizzarsi in un contributo
costruttivo ad un governo guidato da Pierluigi Bersani e sostenuto da una
solida maggioranza di centrosinistra.
Iscriviti a:
Post (Atom)