08 marzo 2013

8 marzo


Lavoro, welfare, lotta alla violenza: punti fondamentali per cambiare, da attuare con proposte concrete per mettere tutte le donne in condizione di offrire il meglio dei loro talenti e delle loro capacità alla ripartenza dell’Italia.
Quest’anno viviamo l’8 marzo in una situazione di grave difficoltà economica e di altrettanto preoccupante instabilità politica. Oggi più che mai la Giornata internazionale della donna ci ricorda che senza la forza delle donne non potremo uscire da uno stallo nocivo all’intero Paese.
Lo dicono i numeri: i paesi in cui l’occupazione femminile è più bassa, crescono meno.
È questo il caso dell’Italia, una situazione che richiede risposte efficienti. Le proposte che abbiamo avanzato, come democratiche, sono chiare: sul piano fiscale, si può intervenire con incentivi e detrazioni a sostegno dell’assunzione delle donne; il welfare, con l’estensione dei servizi di cura e degli asili e in generale orientato al sostegno della famiglia, è altrettanto fondamentale. Una legge sull’eguaglianza di genere nel mercato del lavoro e un effettivo congedo di paternità contribuirebbero senz’altro a realizzare quella parità che nel nostro Paese sembra ancora un obiettivo distante.
È necessario un profondo cambiamento culturale, essenziale per arginare un fenomeno ormai strutturale nella nostra società, quello della violenza contro le donne. I numeri (oltre 100 le donne uccise nel 2012) sono spaventosi e chiariscono con brutale immediatezza come questa violenza sia espressione di una disparità che va oltre la sfera privata e chiama in causa con forza la politica. Anche se sono stati fatti passi avanti, come la firma della Convenzione di Istanbul (l’iter per la legge di ratifica non è però stato completato), l’Italia sconta tuttora ritardi su temi importanti come prevenzione, protezione delle vittime e punizione dei colpevoli: per questo continueremo a chiedere l’istituzione di un Fondo per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e di un osservatorio per un monitoraggio efficace, insieme a norme precise di tutela della vittima durante le indagini e l’introduzione del carattere prioritario per i procedimenti penali per i reati sessuali. Consapevoli che il nostro Paese può tornare a crescere solo se le donne italiane saranno effettivamente sicure e libere di scegliere.


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