08 marzo 2012

8 marzo

Lavoro, opportunità, sicurezza. Chiedono questo le donne italiane, ogni giorno alle prese con la difficoltà quotidiana di conciliare attività professionale e impegni familiari, in un mondo sempre più veloce, sempre meno attento. E purtroppo sempre più violento.
Alle donne che rinunciano alla carriera perché non hanno a disposizione gli strumenti necessari ad integrarla serenamente con l’aspirazione alla maternità, alle donne pagate meno degli uomini per lavorare di più, alle donne che raramente riescono a sfondare quel soffitto di cristallo che le tiene lontane dai ruoli chiave della società, si aggiungono sempre più spesso le donne vittime di violenza, tragicamente “annullate” dalla brutalità di uomini che non riconoscono loro autonomia, capacità, valore. Fermare gli omicidi che qualcuno si ostina ancora a definire “passionali” scivolando pericolosamente indietro, è una priorità per un paese che ambisce a definirsi civile. Per il nostro Paese. E dare alle donne la piena opportunità di contribuire con le loro competenze allo sviluppo della nostra nazione è una necessità, più che mai nel grave momento di crisi che stiamo attraversando. Lavoro, opportunità, sicurezza: è fatto di questo l’8 marzo che vorrei. 

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