21 ottobre 2011

DIARIO DI BORDO - 21 ottobre

La crisi imperversa, lo scenario internazionale ribolle e il governo è impegnato a testa bassa nel tentativo di cambiare l’articolo 41 della Costituzione. Obiettivo delle grandi manovre dell’esecutivo è cancellare la nozione di “utilità sociale” dell’impresa, alla ricerca di un alibi e di un diversivo per accattivarsi le simpatie di una classe imprenditoriale che però chiede oggi tutt’altro che lo stravolgimento del pensiero dei padri costituenti. Nel frattempo, anche per questa settimana, son riusciti a dribblare ogni vera decisione su quello che servirebbe realmente al Paese: misure serie e risorse per far ripartire la nostra economia puntando sulla ricerca, realizzando le infrastrutture indispensabili alla competitività, incentivando chi fa impresa in modo innovativo e responsabile. In due anni abbiamo perso mezzo milione di posti di lavoro, ma il governo sembra non accorgersene: ancora una volta il varo del decreto sviluppo è stato rimandato. E l’approccio è chiaro: l’idea di Berlusconi per affrontare questa crisi epocale è “inventarsi qualcosa”.

D’altronde è difficile aspettarsi qualcosa di più da una maggioranza che solo la scorsa settimana è stata protagonista di uno scivolone storico e da un esecutivo che per l’ennesima volta ha riacchiappato la fiducia per i capelli.
Lo ha fatto presentandosi alla Camera semivuota (l’opposizione è rimasta fuori ed è entrata solo per votare) con un discorso di 19 minuti, scandito dagli sbadigli (12!) del principale alleato del premier. Ignorando un Paese che, tutto insieme, gli chiede di andarsene per consentire l’uscita dallo stallo permanente che ci sta trasformando nello zimbello dei mercati e dei partner internazionali.

Tutto questo mentre Roma porta ancora i segni dei disordini di sabato: la manifestazione degli indignati stravolta da black bloc decisi a distruggere il più possibile, tante persone arrivate per manifestare pacificamente messe a tacere da un manipolo di violenti. E al di là di ogni considerazione, resta un dato di fatto a mio avviso impressionante: l’apparato del Ministero dell’Interno non è stato in grado di fermare qualche centinaio di delinquenti che sono riusciti a scatenare una guerriglia nelle strade della nostra Capitale. Mi chiedo come sia possibile.  

Purtroppo però Roma sconta anche altre inadeguatezze: ho potuto toccare con mano gli effetti disastrosi delle piogge di ieri, che hanno messo in ginocchio la città. Per altri le conseguenze sono state drammatiche.

Fortunatamente una buona notizia per l’economia italiana arriva dalla Banca d’Italia: finalmente il premier ha provveduto ad indicare un nome al Consiglio superiore per la successione a Draghi, il cui prestigio è approdato alla massima carica della Bce. Il nuovo Governatore sarà Ignazio Visco, già vicedirettore dell’Istituto centrale: una scelta apprezzabile, per autorevolezza e autonomia, come ha sottolineato il segretario Pd Pierluigi Bersani, che purtroppo però non cancella la gestione superficiale e preoccupante di una vicenda tanto importante.  

Intanto, dall’altra sponda del Mediterraneo arriva la notizia della morte di Gheddafi. La fine di un dittatore sanguinario si consuma sotto gli occhi di tutti, sbattuta in faccia a lettori e telespettatori in un vortice di foto e video che mostrano un corpo sfatto, colpito a morte e trascinato nella polvere, senza però che si riesca ad innescare una riflessione sugli strumenti per fare giustizia senza continuare a riprodurre violenza. Il colonnello è stato spazzato via, la rabbia e la gioia che hanno circondato il suo cadavere mi hanno colpito profondamente. Ora alla Libia tocca la prova più importante, costruire una democrazia vera, concretizzare gli obiettivi di quella ‘primavera araba’ che ha portato la voce di tanti giovani nelle piazze del Nordafrica e ne ha cambiato il volto e la politica. Mentre si discute sui tempi della conclusione della missione internazionale a noi restano alcune immagini e un retrogusto amaro: il premier che bacia la mano del dittatore, che si dichiara apertamente suo amico e che oggi non sa far altro che ricorrere ad un motto latino per cavarsi dall’imbarazzo nel giorno della fine dell’uomo a cui fece montare la tenda a Villa Pamphili. Uno spettacolo che ha inferto più di un colpo al prestigio dell’Italia.

Agenda Proseguono nel nostro territorio gli incontri sulla manovra e sui suoi effetti: ne discuterò stasera a Borgo a Mozzano (ex convento delle Oblate, ore 21) nel corso di un’iniziativa della Cgil; domattina invece sarò a Firenze con il Pd metropolitano. E degli effetti della finanziaria sul nostro quotidiano parlerò con Alessandro Tambellini nell’incontro di domenica (Hotel Villa Rinascimento, Santa Maria del Giudice, ore 16.30) su Politiche comunali, finanziaria e sanità organizzato dal circolo Pd Lucca Sud. 

3 commenti:

  1. http://www.facebook.com/groups/237427039644542/?notif_t=group_r2j
    Gruppo su facebook sui problemi della linea lucca-aulla.

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  2. http://www.facebook.com/groups/237427039644542/

    I problemi della Linea FS Lucca-Aulla

    Gruppo ufficiale problemi linea Ferroviaria!!!

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  3. Caro Michael, sto preparando un'interrogazione al ministro dei trasporti e sono in contatto anche con la Regione. Sono convinta che in questa situazione non si può andare avanti.

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