23 settembre 2011

DIARIO DI BORDO - 23 settembre

Tira un’aria brutta, in tutta Italia.


Un’aria appestata dalle difficoltà economiche sempre più pesanti e dal deprimente spettacolo offerto da un presidente del Consiglio impegnato in “altro” e dai suoi uomini.

In questo quadro si inserisce una manovra che non piace a nessuno, che picchia duro sui più deboli ma non risolve i problemi, che ha fatto imbestialire sindacati e Confindustria, che non è riuscita a conquistare la fiducia dei mercati, che ha creato enormi difficoltà ai Comuni, ormai nella condizione di non riuscire a garantire i servizi fondamentali ai cittadini. Il declassamento di Standard & Poor’s è arrivato a preoccupante coronamento di settimane di delirio finanziario, seguito a ruota dai giudizi negativi su alcuni istituti bancari italiani.

Intanto la Lega rispolvera il tormentone della secessione e attacca il Presidente della Repubblica, ‘reo’ di aver difeso l’unità nazionale.

Nonostante tutto, il centrodestra, sempre più arroccato in difesa di un Berlusconi sull’orlo del baratro, non si smuove: attaccati alle poltrone di governo e in parlamento, hanno votato per salvare dal carcere il deputato Pdl Marco Milanese (312 voti contro il suo arresto, ma tra le file della maggioranza si sono registrati 7 franchi tiratori) e continuano a negare un’evidenza che ci ha trasformato in uno zimbello per la stampa internazionale e in un partner inaffidabile per l’Europa. Son rimasti da soli, però: Emma Marcegaglia, ad esempio, è stata chiarissima. “O il Governo vara riforme serie nell'immediato, domani o nei prossimi giorni, oppure deve andare a casa. Non ho paura a dirlo, è evidente che è così” ha spiegato la presidente degli Industriali. Intanto questa settimana ha registrato anche la protesta dei poliziotti davanti a Montecitorio, promossa dai sindacati Siap, Silp-Cgil, Coisp e Anfp, per contestare le scelte del governo che ha nuovamente tagliato risorse alla sicurezza.

La preoccupazione del Colle si percepisce in modo palpabile, nonostante la misura con cui Napolitano si sta muovendo, a ragione, in circostanze così delicate. Nonostante il parziale rientro nei ranghi sulla vicenda Milanese, la maggioranza è chiaramente in frantumi (martedì è andata sotto ben cinque volte nel corso del voto sulla legge sullo sviluppo degli spazi urbani, sono passati i nostri emendamenti) e il Presidente della Repubblica ha programmato una fitta agenda di incontri con esponenti della maggioranza e dell’opposizione, in vista della possibile necessità di varare un esecutivo di emergenza.

Notizia positiva, procede con successo la raccolta di firme per il referendum che chiede l’abrogazione del ‘porcellum’. Anche a Lucca l’adesione è stata massiccia.

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