09 settembre 2011

DIARIO DI BORDO - 9 settembre

Tante persone in piazza per dire no alle scelte deliranti del governo Berlusconi: la settimana è iniziata con lo sciopero e le manifestazioni della Cgil. Ho partecipato al corteo di Lucca e anche nella nostra città si sono fatti sentire con forza il disagio e la rabbia per una manovra che disegna un futuro ancora incerto e sempre più difficile per gli italiani, che penalizza i giovani e impoverisce le fasce sociali già in difficoltà.  
La riapertura delle Camere è avvenuta in un clima di preoccupazione: la fiducia al Senato ha dimostrato ancora una volta la debolezza e l’arroganza della maggioranza, che anche con le ultime decisioni ha confermato l’iniquità del provvedimento che arriverà la prossima settimana a Montecitorio.
L’aumento dell’Iva colpirà indiscriminatamente tutti, mentre per il contributo di solidarietà il tetto è stato alzato fino a 300mila euro: per l’ennesima volta si mettono le mani in tasca ai ceti medi e ai lavoratori, senza intaccare davvero i privilegi. Per di più, come ho già scritto e detto tante volte, a questo si aggiungeranno le sforbiciate ai servizi fondamentali, che graveranno sui bilanci delle famiglie già in difficoltà, mentre non si è pensata alcuna misura per la crescita della nostra economia, che continua a rallentare. Gravissime le misure introdotte all’articolo 8 della manovra, che ledono i diritti dei lavoratori, e quelle all’articolo 4, che negano l’esito del referendum di giugno sulla privatizzazione dell’acqua. Mi auguro che, come ha chiesto il Pd, non si decida di mettere la fiducia sulla manovra anche alla Camera: è necessario un confronto serio, ovviamente in tempi compatibili con la gravità della situazione, per cercare di cambiare gli aspetti più ingiusti di questo provvedimento e porre rimedio allo spettacolo allucinante offerto ai mercati e a tutta l’Europa. Le proposte del Pd sono realizzabili e risolutorie: un contributo concreto per portare l’Italia fuori dal pantano in cui è rimasta bloccata negli ultimi anni.
Anche la cronaca ha contribuito al clima pesante di questi giorni: i nuovi sviluppi delle indagini tratteggiano l’immagine di un premier sotto scacco e gravemente indebolito dalle sue vicende private proprio in un momento in cui il Paese ha bisogno di mantenere dritta la barra del timone e soprattutto di dimostrare credibilità. 
In tutto questo caos, sono però soddisfatta della mobilitazione che sta crescendo intorno alla raccolta delle firme per il referendum sulla legge elettorale. Ho ricevuto tanti messaggi, che dimostrano quanto questo tema sia sentito tra i cittadini e quanto sia forte la voglia di riprendersi la parola nella scelta dei propri rappresentanti in Parlamento. Da parte mia ho già firmato: invito tutti a farlo al più presto (la scadenza è il 30 settembre) anche ai banchetti che il Pd lucchese organizzerà su tutto il territorio.
Non vi è dubbio che la credibilità di tutto il sistema politico istituzionale sia oggi in discussione. Lo è a partire dai comportamenti soggettivi, ma anche dalle scelte comuni e dalle proposte nell’interesse generale ed esclusivo del nostro Paese. Abbiamo di fronte tempi difficilissimi e occorrerà da subito recuperare coesione e rigore per restituire credibilità all’impegno civile e un futuro a chi vuole voltare pagina.

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